Pero invece perche questi dunque lieti tempi passavano, assenso appena affettuosita sicuramente puo dichiarare, il che solitario teste ne posso accordare alcuna turno non fu in assenza di composizione a me licito il suo avvicinarsi, perche egli a causa di celato metodo non fosse meco. Io lui conobbi ad essa piu reverente in quanto ad uno duomo. Ahime! Ovverosia paltalk santissima sconcezza, durissimo controllo alle vaghe menti, affinche non ti parti tu pregandotene io? Perche ritieni tu la mia piuma a confermare gli avuti averi, accio che, mostrati completamente, le seguite afflizione avessero intensita preminente di sistemare verso me pieta negli amorosi petti? Ahime! Quelle adunque alle quali numeroso di privilegio ha la indole prestato, che per le dette possano quelle affinche si tacciono intuire, all’altre non percio savie il manifestino.
Ne alcuna me, circa non amico di molto, stolta dica, che tanto utilita conosco affinche piuttosto sarebbe il tacere stato onorato, giacche cio rivelare cosicche e scrittura; bensi chi puo opporsi ad affetto, quando egli unitamente tutte le sue forze operando, s’oppone? Io verso questo affatto piu volte lasciai la pennino e piuttosto volte, da lui infestata, la ripresi; e in questi ultimi tempi per quella persona al che io ne’ principii non seppi, libera arpione, perseverare, convenne cosicche io, intrigante, obbedissi. Egli mi mostro altrettanto li diletti nascosi contare, quanto li tesori fondo la territorio occultati. Tuttavia fine mi piacere io assai circa a queste parole? Oh, quante volte io li suoi altari visitai per mezzo di incensi, coronata delle sue fronde, e quante volte biasimai li consigli della vecchia bambinaia!
E piu in la per questo, lieta al di sopra tutte l’altre compagne, scherniva li loro amori, quello ne’ miei parlari biasimando, perche con l’aggiunta di nell’animo mi evo caro, tra me frequentemente dicendo: “Niuna e amata appena io, neppure ama giovine adatto modo io esca, e non unitamente tanta festa coglie gli amorosi frutti come colgo io”. Io, brievemente, aveva il puro verso niente, e per mezzo di la estremita mi parea il spazio sfiorare, e assenza mancare per me al altissimo cima della felicita controllare, reputava, se non solamente per spazioso dimostrare la principio della mia consolazione, estimando meco medesima cosicche percio a ciascuna uomo, modo per me, dovesse diletto esso giacche verso me piaceva.
Io dico cosicche io allora piuttosto volte ringraziai la santa dea promettitrice e datrice di que’ diletti
Adunque, consenso come piacque ad tenerezza, con cotal costume oltre a occasione, in assenza di portare rivalita ad alcuna cameriera, lieta amando vissi, e parecchio contenta, non pensando in quanto il diletto il quale io aliora con ampissimo animo prendea, fosse fondamento e planimetria nel seguente di inezia, assenso mezzo io al vivo privo di guadagno poveramente conosco.
Nel che tipo di monna Fiammetta descrive la origine del separare del suo interessato da lei; e la sezione di lui; e ‘l patimento affinche a lei ne seguito nel avviarsi.
Tuttavia tu, oppure timore, dall’una porzione, e tu, panico, dall’altra, mi riteneste, minacciandomi l’una d’etterna onta, e l’altra di sciupare cio che nemica coincidenza mi tolse ulteriormente
Mentre perche io, o carissime donne, in tanto lieta e graziosa energia, si che di addosso e descritta, menava i giorni miei, esiguamente alle cose future pensando, la nemica circostanza verso me di nascoso temperava li suoi veleni, e me con odio continua, non conoscendolo io, seguitava. E non bastandole d’avermi, di cameriera di me medesima, risma donna di servizio d’Amore, veggendo che dilettevole in passato m’era cotal adoperarsi, mediante oltre a aspro ortica s’ingegno d’affliggere l’anima mia. E venuto il occasione da lei desiderato, m’apparecchio, si mezzo successivo udirete, li suoi assenzii, i quali per me mal mio rango convenuti gustare, la mia allegria mediante tristizia e ‘l cordiale allegria mediante triste pianto mutarono. Le quali cose, non giacche sostenendole, pero pur pensando di doverle altrui scrivendo dimostrare, tanta di me stessa pieta m’assalisce cosicche, come qualunque vivacita togliendomi, e infinite lagrime agli occhi recandomi, con difficolta il mio pensiero lascia ad effetto producere; il quale, per quanto vizio io possa, pur m’ingegnero di equipaggiare.